Negli ultimi tempi è sempre più frequente mangiare fuori casa, che sia per lavoro o per piacere. E spesso non tutti possono o vogliono consumare i pasti al ristorante o al bar e preferiscono portare il cibo da casa, sicuramente più sano e genuino. Ma come fare per riscaldare il cibo prima di mangiarlo? È semplicissimo, basta utilizzare uno scaldavivande.
In commercio si possono trovare tantissimi modelli, con funzioni e caratteristiche disparate, di grandezze e design diversi, tutti semplici da utilizzare e utili per scaldare il cibo. Di seguito le FAQ per conoscere meglio il prodotto e per aiutarti a scegliere lo scaldavivande più adatto alle tue esigenze.
Lo scaldavivande è un elettrodomestico, di piccole e medie dimensioni, che permette di riscaldare gli alimenti quando si è fuori casa e non si ha la possibilità di utilizzare la cucina o il forno.
In commercio sono reperibili tanti modelli diversi.
Innanzitutto bisogna classificare gli scaldavivande in attivi e passivi. I primi sono quelli che, dotati di un motore interno, permettono di riscaldare il cibo; quelli passivi invece possono solo mantenere il cibo caldo, senza poterlo prima riscaldare.
I modelli ibridi invece riscaldano il cibo e lo mantengono caldo per molto tempo. Poi ci sono scaldavivande elettrici, a batteria e a USB, per l’ufficio, per il viaggio e per l’auto, nonché quelli da tavolo e quelli professionali, decisamente più grandi e performanti.
Non c’è uno scaldavivande migliore di un altro. La scelta tra un modello attivo e uno passivo dipende esclusivamente dall’uso che se ne deve fare. Ad esempio se sapete già che consumerete il cibo nel giro di un paio d’ore da quando lo avete messo nello scaldavivande, allora potrebbe andare bene quello passivo perché il cibo sarà ancora caldo al momento di consumarlo. Se la vostra pausa pranzo invece arriverà dopo parecchie ore, è meglio optare per uno scaldavivande attivo perché il vostro pasto sarà sicuramente freddo e necessitante di riscaldamento.
Come dice il nome stesso, gli scaldavivande ibridi sono una via di mezzo tra quelli passivi e quelli attivi. Cioè, grazie ad un motore integrato, riscaldano i cibi e allo stesso riescono a mantenerlo caldo anche per alcune ore.
Il funzionamento dello scaldavivande è molto semplice. Se abbiamo acquistato un modello elettrico è sufficiente inserire la presa della corrente; se è a batteria basta accendere il dispositivo spingendo il tasto di accensione, se invece è a USB bisogna collegarlo ad un computer.
Tanti sono i motivi per acquistare uno scaldavivande. Prima di tutto, comprarne uno significa mangiare ogni giorno cibo sano e genuino cucinato a casa, evitando di consumare troppi panini o pietanze del ristorante. Poi perché si risparmia enormemente: un pasto cucinato a casa costa sicuramente molto meno di quello acquistato alla tavola calda o al bar.
No. Non è assolutamente dannoso utilizzare frequentemente lo scaldavivande. I materiali utilizzati, che sono solitamente plastica rigida o alluminio per l’esterno e acciaio inox per i contenitori interni, non contengono sostanze nocive e sono sempre testati e certificati per il contatto con gli alimenti. Inoltre, lo scaldavivande conserva il gusto e i valori nutrizionali dei cibi e non rilascia odori durante il riscaldamento.
In uno scaldavivande è possibile portare qualsiasi tipo di cibo: pasta, riso, carne, pesce, uova e verdure. Ovviamente se pensate di trasportare anche i liquidi, le salse e le zuppe, è meglio utilizzare uno modello con chiusura ermetica, perché vi assicura maggiore sicurezza e la garanzia che il contenuto non fuoriuscirà. Inoltre, in base al modello, si può mettere un solo tipo di cibo oppure 2 o 3, cioè ad esempio il secondo e il contorno
Il tempo per riscaldare i cibi solitamente è di 20/45 minuti, ma può variare a seconda del modello che si utilizza. Ad esempio quelli elettrici sono sicuramente più veloci ed efficienti, mentre quelli a USB potrebbero essere più lenti e meno efficaci.
Inoltre, il tempo varia anche in base alla quantità di cibo presente nel contenitore. Se c’è troppo cibo si riscalderà soprattutto quello sul fondo, mentre quello che è sopra resterà freddo.
Da non dimenticare che durante l’inverno potrebbero essere necessari molti più minuti rispetto ai tempi di riscaldamento dell’estate.
Pulire lo scaldavivande è semplicissimo. Nei modelli con le vaschette estraibili, basta rimuovere le vaschette e lavarle in lavastoviglie o sotto l’acqua come un normale piatto, utilizzando un buon detersivo. Se invece le vaschette sono fisse, sarà necessario utilizzare una spugnetta o un panno umido. Ricordatevi, nel caso dei modelli elettrici, di non immergere mai lo scaldavivande in acqua, perché al suo interno c’è il motore che a contatto con l’acqua non funzionerebbe più.
Non esistono dei prodotti specifici per la pulizia degli scaldavivande. È sufficiente utilizzare un detersivo per piatti, delicato ed efficace, magari anche ecologico, senza profumi artificiali e coloranti.
Gli scaldavivande che assicurano un’ottima prestazione e tempi di riscaldamento più brevi rispetto agli altri modelli sono sicuramente quelli elettrici, che hanno un motore interno e funzionano collegati ad una presa elettrica. Questo ovviamente fa sì che il cibo raggiunga la temperatura desiderata in pochi minuti e si mantenga caldo più a lungo anche se la presa della corrente sarà stata staccata.
La risposta a questa domanda è sì. Logicamente lo scaldavivande deve avere le dimensioni e il peso giusto per essere portato in borsa. E in commercio ci sono dei modelli perfetti per questo, con misure ridotte pari a 16×16 cm. Ovviamente più è piccolo lo scaldavivande, minore sarà la quantità di cibo che si potrà portare. Se volete trasportare lo scaldavivande in borsa, è meglio scegliere i modelli con chiusura ermetica.
Gli scaldavivande hanno una capacità variabile a seconda dei modelli. Alcuni possono contenere al massimo due porzioni, e, grazie ai vari scompartimenti, anche un secondo e un contorno.
Lo scaldavivande a batteria è particolarmente adatto in tutte quelle occasioni in cui non potrete usufruire della corrente elettrica. Quindi sarà perfetto per un pic-nic o per le gite in montagna e in campagna, durante un campeggio o all’università.
Lo scaldavivande può essere impiegato anche in casa per riscaldare i cibi, magari se non si ha un forno o un microonde. Ci sono però anche dei modelli pensati appositamente per essere utilizzati in casa durante le cene e per evitare di alzarsi ad ogni portata. Sono gli scaldavivande da tavolo, che possono essere in acciaio, in pietra lavica, a lumini, ad acqua e con raggi.
Lo scaldavivande da tavolo è un utilissimo elettrodomestico che, messo sul tavolo della cucina o del soggiorno, permette di non alzarsi ad ogni cambio portata. È necessario però collegarlo ad una presa elettrica, perché altrimenti non funzionerebbe.
Se però scegliete uno scaldavivande da tavolo a lumini o con pietra lavica la corrente non è necessaria, perché questi modelli riscaldano il cibo in maniera diversa. Quelli a lumini utilizzano appunto dei lumini di cera che vengono messi in un vassoio contenitore, mentre quelli a pietra lavica impiegano dei fornellini in acciaio, riempiti con combustibile inodore e atossico.
Questi modelli non hanno una forte potenza calorica, ma se avete in mente una serata romantica o volete stupire i vostri amici allora sono perfetti per voi. Manterranno i vostri cibi caldi e creeranno un’atmosfera suggestiva e seducente.
La valvola di sfiato è quella valvola presente sul coperchio dello scaldavivande che permette di evitare la condensa e di far uscire il vapore che si forma nel contenitore quando si mette il cibo caldo. È utilissima.
Alcuni sono veramente leggeri e maneggevoli e il loro peso non supera i 650 grammi. Altri invece sono più pesanti e raggiungono anche un 1,5/2 kg.
Gli scaldavivande professionali vengono utilizzati nelle rosticcerie, nei ristoranti e nei catering durante le feste e i buffet. Sono elettrici e in acciaio inox; hanno un termostato regolabile e un coperchio. Alcuni funzionano con i bruciatori ad alcool, altri sono a bagnomaria e riscaldano quindi con l’acqua.
I modelli di scaldavivande con il cavo removibile sono più pratici e meno ingombranti, perché durante il trasporto il cavo può essere riposto altrove e ridurre l’ingombro.
Essendo un semplice contenitore in plastica o in alluminio per alimenti, lo scaldavivande può essere messo tranquillamente in frigo, almeno che non ci siano a questo proposito delle indicazioni sulla confezione. Sul libretto d’istruzione di alcuni modelli infatti può esserci scritto “NON inserire mai il prodotto in frigorifero”. In questo caso, ovviamente, seguite alla lettera i consigli. Inoltre ricordate, prima di accendere lo scaldavivande, di lasciarlo fuori dal frigo il tempo necessario perché raggiunga la temperatura ambiente.
In commercio esistono modelli che hanno una potenza 35 Watt e altri addirittura 105 Watt. Più è alta la potenza, più breve sarà il tempo necessario per riscaldare il cibo.
Ariete, Beper, Girmi, Macom e GHB sono alcune delle migliori marche. È possibile trovare oggi in commercio scaldavivande di tutte le marche, non solo italiane e europee, ma anche americane e orientali. È infatti ormai consuetudine per molti consumare il pasto fuori casa e, per venire incontro a questa abitudine e renderla più comoda ed economica, molte aziende di elettrodomestici si sono dedicate alla produzione degli scaldavivande. Comunque, per scegliere la migliore marca non è essenziale basarsi sulla popolarità dell’azienda produttrice, perché ce ne sono alcune, anche più piccole e meno conosciute, in grado di offrire prodotti di buona qualità, garantendo ottimi risultati.
I prezzi variano da un modello all’altro in base ad alcuni fattori fondamentali. Innanzitutto gli scaldavivande in alluminio o in acciaio inox sono più costosi di quelli in plastica, perché più sono resistenti, più igienici e riscaldano meglio; più saranno capienti, cioè più cibo potranno contenere, più costeranno. Inoltre, il prezzo dipende anche dalle dimensioni e dalla potenza dello scaldavivande e dalla presenza o meno delle vaschette removibili. Queste ultime conferiscono al modello maggiore praticità e comodità e quindi, di conseguenza, ne arricchiscono il valore accrescendone il prezzo.
Si può andare da quelli di fascia bassa da un minimo di 15 € ad un massimo di 30 € a quelli di fascia medio-alta da 40/50 € fino a più di 100 €.
Optare per uno scaldavivande con una superficie interna antiaderente significa avere la sicurezza di poter riscaldare qualsiasi cibo senza il timore che si possa attaccare o rovinare. In questo modo risulterà più facile e veloce pulire lo scaldavivande. La superficie antiaderente è anche resistente ai graffi.
Gli scaldavivande portatili, adatti per l’ufficio, per i viaggi e per le scampagnate, si possono acquistare nei negozi di elettrodomestici e in quelli di articoli per la casa, su internet, nei supermercati e nei discount, come Lidl ed Eurospin.
Sì, è possibile riscaldare il cibo nella propria auto grazie ai modelli di scaldavivande che si collegano alla presa del vostro accendisigari. Solitamente i modelli per auto hanno il cavo di alimentazione di 12 V e la potenza di 45 Watt, sono di dimensioni ridotte e compatte e riscaldano gli alimenti in 30/40 minuti. Esistono anche scaldavivande per i camion, con l’alimentazione di 24 V e la potenza da 45 Watt.
Sì, portare lo scaldavivande in treno è possibile ed è anche un’ottima idea, questo perché accanto ad ogni sedile c’è una presa di corrente, che permette di caricare non solo il cellulare, come fa la maggior parte dei viaggiatori, ma di collegare anche lo scaldavivande. Così anche quando viaggerete in treno avrete la possibilità di gustare il vostro pasto caldo e genuino preparato a casa.
Sicuramente il termostato regolabile in uno scaldavivande elettrico è importante, perché consente di scegliere la temperatura più adatta al cibo da riscaldare, ma non è fondamentale che ci sia. Molti modelli infatti funzionano e riscaldano benissimo anche senza il termostato, e costano meno di quelli che ce l’hanno.
Considerando che per riscaldare il cibo sono sufficienti dai 20 al 45 minuti, è consigliabile non tenerlo acceso più a lungo. Anche se non dovrebbero esserci controindicazioni, le istruzioni di molti modelli suggeriscono di accendere lo scaldavivande al massimo 30 minuti prima di riscaldare il cibo, in modo da non tenerlo acceso più di 90 minuti.
Sì, molti scaldavivande hanno il timer integrato, che vi aiuterà a ricordare quando è il momento di spegnere l’apparecchio perché il cibo ha raggiunto la giusta temperatura. Se volete risparmiare, potete acquistare uno scaldavivande senza timer e comprarne uno a parte. Con pochi euro potrete comprare uno di quei timer che si attacca alla spina, e che vi consentiranno di programmare l’attivazione e lo spegnimento dello scaldavivande secondo i tempi più consoni alle vostre esigenze.
Certo. Essendo gli scaldavivande capaci di riscaldare qualsiasi tipo di cibo, sono ideali anche per le pappe dei bambini. Ovviamente, per questo scopo, consigliamo di scegliere sempre scaldavivande con vaschette in alluminio, perché sono più igieniche, non emanano nessun tipo di odore e perché non contengono sostanze nocive. In commercio è possibile anche trovare degli scaldavivande realizzati proprio per riscaldare i pasti dei bambini. Nessuno di questi modelli però è elettrico, alcuni hanno la forma di thermos, altri di veri e propri piatti, in cui vi è uno scompartimento nel quale mettere l’acqua calda. La pappa dei bambini viene riscaldata quindi dal calore che l’acqua calda trasferirà al cibo.
Nella maggior parte dei modelli, gli scaldavivande hanno solo le vaschette in cui mettere il cibo, che posso essere fisse o removibili.
Solo alcuni modelli invece hanno in dotazione alcuni accessori. Per esempio è possibile trovare un vano portaposate che spesso contiene anche le posate in plastica. In alcuni modelli è incluso solo il cucchiaio o solo la forchetta, in altri invece tutti e due. Accessori possono essere considerati anche i ganci e le maniglie, che facilitano gli spostamenti e che non sono presenti in tutti i modelli in commercio, e la chiusura ermetica, che permette di trasportare anche i cibi liquidi, come sughi e zuppe.
Considerando che gli scaldavivande portatili elettrici sono piccoli elettrodomestici che hanno una potenza non superiore a 150 Watt e riscaldano i cibi al massimo in 45 minuti, possiamo dire con assoluta certezza che consumano davvero poca energia.
Mentre gli scaldavivande hanno come funzione principale quella di riscaldare il cibo, per poterlo mangiare caldo come se fosse stato appena fatto, i portavivande hanno una funzione differente. Solitamente realizzato in materiale isolante, come l’acciaio inox, il portavivande mantiene il cibo caldo per non più di 2/3 ore e non consente di riscaldarlo. Non lo si deve neanche confondere con un thermos, perché mentre questo mantiene caldo per molte più ore, nel portavivande la temperatura scende lentamente.